Stai ascoltando "Halleluja" G. F. Haendel
Correva
l’anno 1855...
Cari Amici,
Nel
2005 si è ricordato un appuntamento particolare al Deserto..
Come si deduce dal titolo, riguardava l’organo
presente in santuario. Costruito nel 1855 dai fratelli Agati di Pistoia per il
santuario di Savona, è stato poi comprato dall’amministrazione del Deserto
nel 1927. Per l’occasione l’ho intervistato...
«Caro “vecchietto” (permettimelo...) compirai
150 anni proprio quest'anno. Penso a quante dita, piedi e mani ti hanno
sfiorato... Dimmi, come ti senti?»
L’organo ribatte: «E chi mi ha anche
“maltrattato”, non lo ricordi!?!? Ho subìto un po’ di tutto in questi 150
anni!!! Mi sento il peso degli anni, ma il mio cuore è ancora molto giovane e
con gli allegri suoni mi riempio di vitalità! So anche diventare triste e mi
adeguo bene ad ogni situazione della liturgia sacra».
«Non dovresti lamentarti verso chi ti ha suonato
male!!! A quanti le hai suonate e le suoni di santa ragione??? Tiri fuori da
sempre la tua voce più bella, creata dalle oltre 1300 canne e dalle molteplici
combinazioni di suoni; specie negli ultimi anni hai dato il massimo, grazie
anche al lavoro di restauro che ti ha tenuto muto per 2 anni!»
«Hai ragione, Chiara, ma sai... certe volte viene
proprio da dire che alcune persone mi suonano con i piedi anche se non li usano!»
«Vabbé, vorrà dire che cercherò di metterti in
mani sicure... ma non ci contare troppo... a volte mette male giudicare dalle
apparenze! Devo per forza farti suonare, per sentire quanto sono bravi... o
“cattivi”!»
«Ok! Cercherò di mantenere la calma e comprenderò
la tua buona fede!»
«Ma tu non ti agiti mai! Se non lo facciamo noi...
con qualche musica particolare... ritmica e molto allegra!»
«Qui ti sbagli!!! Non sai quanto mi agito dentro...
l’aria dei mantici mi fa il solletico proprio nel somiere e mi crea
un’agitazione quando si riempiono e si svuotano continuamente! Certe note
stonate poi sono il punto più difficile da sopportare... le ance sono quelle
che mi fanno arrabbiare più di tutte le altre canne... sono sempre stonate,
fuori come poggioli! Ma che posso farci. Sono fatte così e non stanno a
bacchetta nemmeno quando ci sono gli organari!»
«Già, ne so qualcosa! L’estate scorsa (2004) è
stato il massimo! Non si riusciva ad accordarle! E quanto hanno faticato a fine
restauro, nel 1997, per rimetterle in sesto! Beh, ora ti saluto e ti lascio
riposare... preparati “spiritualmente” in attesa di subire agitazioni più
forti di quelle che provi con me!»
«Ok! Sarò pronto anche questa volta! E a voi che
leggete... ascoltatemi attentamente! Sono anziano e devo essere rispettato!
Arrivederci e a risentirci presto!»
«Ciao Mister! E fiato... ai mantici!»
Concludo ricordando che festeggeremo l’evento
organizzando concerti con corali («Alle quali sarà imposto l’obbligo di
usarmi!» l’organo), maestri di musica professionisti e altro ancora. Tutto
questo per valorizzare il prezioso suono dell’organo, che non serve solo per
riempire i momenti delle celebrazioni, ma anche il solo suono ha un suo
significato liturgico: forte, delicato, festoso, malinconico e coinvolgente
riesce a dare un senso alla festa, agli anniversari tristi, ad un momento
particolare della liturgia, dall’inizio alla fine.
Non stiamo a raccontarvi molte cose della storia,
perché ne abbiamo già parlato parecchie volte, Vi rimandiamo però a leggere
il libretto dedicato alle notizie storiche ed al restauro del 1995/1997
(disponibile presso il negozio degli oggetti).
Vi salutiamo caramente e... a risentirci presto!
Chiara e l’organo (Mister)
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Leggi la scheda delle registrazioni dell'organo dopo il restauro
effettuato dall'Antica Bottega Organaria Brondino-Vegezzi Bossi di Centallo (CN)